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Buon giorno, ho letto con interesse l'articolo riguardante la questione "lego". Pretto che sono un meccanico di formazione e (probabilmente) di mentalità antica data l'età. Da sempre uso termini come accoppiamento per indicare cose che si accoppiano e "maschio" e "femmina" per oggetti che si compenetrano come: alberi e fori; spine elettriche; chiavette e mille altre diavolerie meccaniche, compresi i mattoncini. Tra parentesi ai miei tempi esistevano manuali tecnici che riportavano le varie traduzioni degli oggetti presenti negli spaccati o parts list. Detto questo, il problema non mi sembra lessicale, mi sembra che sia davvero (da entrambe le parti) "un canto del cigno". Lo è dalla parte dei progressisti (in cui credevo di militare) e dei conservatori (fascisti?). Allora mi faccio questa domanda: il "globalismo" (pensato dal capitalismo per interesse e dal marxismo come ideologia) ha prodotto la globalizzazione dei popoli; evidenziando che l'occidente non è l'umanità e i popoli non vogliono essere occidentali? Maha chissà ....

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Alberi e fori maschi e femmina?

Comunque, una volta appurato che nessuno ha accusato i Lego di essere omofobi perché i mattoncini hanno una parte maschile e una femminile che si accoppiano, la questione affrontata nella guida non ufficiale del museo è complessa. Anche dando per scontato che l'eteronormatività (l'idea che una relazione eterosessuale sia normale, giusta o in qualche maniera superiore a una relazione omosessuale o ad altre varianti) sia sbagliata.

Quella delle spine maschio e femmina è una metafora cristallizzata (in termine tecnico: catacresi), una espressione figurata che non percepiamo più come tale, come la gamba di un tavolo, la testa del treno o il collo della bottiglia. Queste espressioni (il cui elenco è molto lungo) hanno un qualche "potere retorico", nel senso di portarci a pensare in una determinata maniera? In alcuni casi sì: in generale "alto" è meglio di "basso", ad esempio. Ma nel caso di connettori maschili e femminili la cosa mi sembra più complessa, perché l'eventuale messaggio è che sia normale l'esistenza di due unici sessi o generi, col maschile che entra nel femminile.

Peraltro la guida, pur nella sua brevità, non afferma che questo linguaggio rinforzi l'eteronormatività: semplicemente lo cita come esempio di linguaggio eteronormativo.

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