Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la 12ª edizione della mia newsletter. Oggi parliamo di errori, di audizioni al buio, di vaccini che non c’erano e altre cose.
Ma prima una foto, senza tante spiegazioni:
Trova l’erore
“Solo chi non fa non sbaglia” è una bella frase con cui giustificare i propri errori, ma è anche vero che spesso c’è un atteggiamento troppo negativo verso gli errori che sono, o almeno dovrebbero essere, un’occasione per migliorare e imparare cose nuove.
Vediamo quindi un certo numero di errori e come sono stati gestiti.
Enrico Bucci qualche giorno fa ha pubblicato un interessante articolo sui guai della comunità scientifica russa che, diventando strumento di propaganda, ha perso ogni credibilità. Il tutto partendo dall’annuncio di un intervento impossibile, la ricrescita della gamba amputata di un cittadino russo, tale Semyon Pegov. Solo che quella storia era una bufala ed Enrico Bucci l’ha pubblicamente ammesso, scusandosi, e mettendo un avviso nella versione online dell’articolo:
La dichiarazione circa la ricrescita della gamba da parte di un propagandista russo è semplicemente uno scherzo dello stesso, cui io ho abboccato a causa delle verifiche insufficienti che ho fatto - insufficienti, intendiamoci bene, perchè di più non potevo farne. L'Istituto tirato in ballo ha smentito e, come vedete dalla foto qui sotto, il propagandista russo in questione è sì ferito, ma non amputato.
Un altro errore è quello che ha portato la prestigiosa agenzia AP ad attribuire alla Russia i missili caduti in Polonia. Anche qui l’errore è stato ammesso e analizzato affinché non si ripeta. La conclusione però non è stato un annuncio online, ma il licenziamento del giornalista (che pare avesse già fatto errori simili in passato).
Bella la storia di Alan MacMasters, inventore del tostapane, ricostruita da Maurizio Codogno: una burla su Wikipedia che ha rischiato di avere il riconoscimento ufficiale della Bank of Scotland.1
Proprio in questi giorni mi sono sbagliato anch’io: una piccola cosa, ma inseriamo anche questo nell’elenco. Settimana scorsa a Milano avevo comprato una confezione di tè in bustine. Messa la scatola insieme alle altre della stessa marca mi sono accorto che era più corta: quella presa in Italia è da 20 bustine mentre le altre, prese in Svizzera, sono da 25. Ho tratto la conclusione che in Italia le confezioni fossero tutte da 20 bustine e in Svizzera da 25: ma non è così, come ho scoperto grazie a Facebook. Un errore di induzione, per fortuna meno grave di quello del tacchino induttivista di Russell sicuro che il contadino avrebbe continuato a dargli da mangiare, ricevendo brutte notizie per il giorno del Ringraziamento.
Sempre in tema di errori, lunedì 5 dicembre si terrà a Lugano una Fuckup Night, bella iniziativa in cui varie persone raccontano dei propri fallimenti che vengono discussi. Ne avevo scritto tre anni fa sulla Regione.
Di orchestre, teatri, vaccini e quanti
Nel 1962 la New York Philharmonic si è trasferita al Lincoln Center e non aveva camerini per donne: del resto tutti i musicisti erano maschi. Oggi l’orchestra è a maggioranza femminile. Merito delle “audizioni al buio”, introdotte negli anni Settanta: candidate e candidati suonano dietro un paravento, senza che la commissione sappia chi sta suonando. Lo racconta il New York Times in un lungo e interessante articolo.
Dal Lincoln Center di New York al Teatro Sociale di Bellinzona, ho partecipato al dibattito di Alphaville su Rete Due sulle difficoltà che starebbe incontrando il teatro bellinzonese. Il tema è chiaramente locale, ma si tocca un argomento generale: ha senso valutare la cultura dal solo punto di vista del numero di spettatori?
Su Nature provano a fare i conti sui vaccini per il Covid: non le vite effettivamente salvate, ma quelle che non siamo riusciti a salvare per colpa di una distribuzione iniqua a livello globale. Parliamo di oltre un milione di vittime. Questo dei vaccini equi è un tema che mi sta particolarmente a cuore: ne avevo scritto già nel settembre del 2020, quando i vaccini per il Covid non erano ancora pronti.
Ovviamente questi conti non convinceranno quelli che son convinti che i vaccini e la pandemia siano una grande cospirazione: ma dobbiamo comunque provare a volergli bene, ai complottisti, o almeno così sostiene, tradotto da Internazionale, il giornalista Arthur C. Brooks.
Un paio di newsletter fa avevo parlato di meccanica quantistica; sul sito dell’Università della Svizzera italiana si parla di un progetto di ricerca in filosofia che riguarda, appunto, come la fisica contemporanea ci porta a ridefinire quello che pensiamo del mondo.2
Chiudo segnalando due articoli pubblicati sul blog.
La irresistibile ascesa delle emozioni nei discorsi pubblici che riguarda una ricerca sulla frequenza di parole legate alle emozioni e alle esperienze personali e legate al ragionamento. La ragione cresce fino al 1970 circa, quando il trend si inverte e soprattutto negli ultimi anni abbiamo il trionfo delle emozioni.
Rifiutare la domanda di divinità parte invece dal rifiuto, da parte di Franco Tommasi, di definirsi atei o agnostici: non perché Tommasi sia credente, ma perché accettare quella definizione equivarrebbe ad accettare il gioco dei credenti e ammettere come sensata l’ipotesi che un dio esista.
Questa edizione della newsletter finisce qui; se vi è piaciuta potete consigliarla o condividerla con altre persone…
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Ci leggiamo tra sette giorni.
Sempre controllare le fonti quando si guarda Wikipedia.
Segnalo anche che stasera alle 18 modererò il secondo incontro del ciclo Il mondo a caso? a Lugano.