Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la 47ª edizione della mia newsletter. Oggi parliamo di normie e cospirazionisti, di informazione magica e un accenno a Marc Augé.
Ma prima una foto:
Capita a tutti di fare errori – io ne so qualcosa –, ma alcuni errori sono più belli della versione corretta. Così invece di un “avviso per mare intenso”, nei giorni scorsi il Comune di Chiavari ha allertato la cittadinanza per “Marte intenso”. Il che, come ha commentato un mio amico, sarebbe un bellissimo titolo per un film di Ferzan Özpetek.
Mi sono anche immaginato un mondo in cui l’astrologia è ancora un sapere accettato e le autorità diramano allerte per oroscopi infausti. Sicuramente esiste un qualche racconto di fantascienza che parte da questa premessa.
Ho molti amici normie
Su Twitter, o X come forse dovremo abituarci a chiamare questo social network, un amico ha capovolto l’incipit della scorsa newsletter:
Ho molti amici normie. Non è una captatio benevolentiae, no. “Ho molti amici normie” è semplicemente un fatto: continuo a frequentare persone che credono, in varie misure, a tutto ciò che gli viene detto dal governo e dai media.
In fondo era il senso di quanto avevo scritto: provare a guardare il mondo da un altro punto di vista, per capire il senso di affermazioni apparentemente insensate. Non è che sostenga l’equivalenza di ogni opinione; semplicemente mi sono stancato di sbertucciare i cospirazionisti selezionando commenti particolarmente stupidi che peraltro abbondano anche “dalla parte dei buoni”. O dalla parte dei normie, come vengono – veniamo – chiamati quelli che “seguono il flusso” accettando l’opinione della maggioranza, di fatto facendosi manipolare Una cosa così, per capirci:
Io ovviamente non mi considero un normie; del resto immagino che pochi si considerino cospirazionisti o negazionisti quindi poco cambia. E in un eventuale scontro1 tra normie e cospirazionisti, starei nel primo gruppo – pur con la convinzione che le persone dall’altra parte non siano necessariamente stupide o ignoranti. E soprattutto con l’idea che lo spirito critico vada esercitato innanzitutto su se stessi.
Prendiamo l’immagine qui sopra: pandemia, invasione dell’Ucraina e crisi climatica sono temi importanti e urgenti ed è ingenuo pensare che siano finiti al centro dell’attenzione semplicemente perché qualcuno ha ipnotizzato l’opinione pubblica. Il che però non significa che l’informazione su questi temi sia stata sempre di qualità – anzi.
Il Cavillo
In questi giorni di vacanza ho avuto poco tempo per leggere e la parte di segnalazioni sarà quindi più breve del solito. Non ho trovato – ma la colpa è certamente mia – ricordi particolarmente interessanti dell’antropologo Marc Augé, morto negli scorsi giorni. Un suo libro che ho molto apprezzato, giusto per non limitarsi ai classici sull’etnologo in metropolitana e i nonluoghi, è la etnofiction Diario di un senza fissa dimora uscito una decina di anni fa.
Sto rileggendo la saga di Harry Potter con mia figlia. In Harry Potter e l’Ordine della fenice ho ritrovato uno dei miei passaggi preferiti. L’antagonista Lord Voldemort è tornato, ma le autorità magiche preferiscono far finta di nulla piuttosto che affrontare il problema; i protagonisti cercano di far sapere la verità ricattando la giornalista Rita Skeeter affinché scriva un articolo sul ritorno di Voldemort. Ovviamente il giornale più diffuso, La gazzetta del profeta, non pubblicherebbe mai quell’articolo ma non perché le autorità magiche si opporrebbero: semplicemente, come afferma Skeeter, “è contrario agli umori del pubblico”. “Perciò La Gazzetta del Profeta esiste solo per dire alla gente quello che vuole sentirsi dire?” le viene subito obiettato. “Il Profeta esiste per vendere” è la risposta di Skeeter.
Questo passaggio me lo ricordavo; non mi ricordavo invece come viene giustificata l’idea di pubblicare l’articolo su una rivista di dubbia fama, Il Cavillo, ed è un passaggio che riporto per esteso perché si ricollega a quanto detto sopra su normie e cospirazionisti:
«Il Cavillo!» sghignazzò. «Ma credete che la gente lo prenderà sul serio se viene pubblicato sul Cavillo?»
«Alcuni no» rispose Hermione con voce misurata. «Ma la versione che ha dato La Gazzetta del Profeta della fuga da Azkaban presenta notevoli lacune. Credo che molti si chiedano se non esiste una spiegazione migliore, e se c'è una storia alternativa, anche se è pubblicata in un…» lanciò un'occhiata di sbieco a Luna, «in una rivista… insolita, ecco… credo che avranno voglia di leggerla».
Lo sciopero di Hollywood inizia a colpire il Locarno film festival con le defezioni di alcuni ospiti; immagino che problemi simili si avranno anche in altre manifestazioni. Non invidio gli organizzatori e non solo per le difficoltà a gestire una situazione così incerta: i festival hanno rapporti sia con gli artisti sia con l’industria cinematografica e mi chiedo quanto riusciranno a mantenersi equidistanti in questo braccio di ferro.
Questa edizion e della newsletter finisce qui; sperando di non aver fatto troppi errori e che vi sia piaciuta, vi invito a consigliarla o condividerla con altre persone…
Ci leggiamo tra sette giorni.
Nulla di violento; diciamo una partita a carte o a qualche gioco di società a squadre.