Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la 14ª edizione della mia newsletter. Oggi parliamo di complottismo, cospirazionismo, robot e altre cose.
Ma prima una foto di stagione, aspettando la prima neve in pianura:
Risposta alla domanda: che cosa è il complottismo
In questi giorni ho riletto la Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo? che Kant scrisse nel 1784. Pur non essendo una delle opere più importanti di Kant, è comunque molto citata e presente in praticamente tutte le antologie scolastiche – probabilmente perché, essendo un testo pubblicato su un giornale, non fa venire il mal di testa come capita con altri testi di Kant.
Mentre lo leggevo mi sono chiesto: e se Kant inviasse adesso un testo simile a un giornale? Certo, in questo scenario la cosa davvero eccezionale sarebbe una persona in vita quasi trecento anni dopo la nascita, ma concedetemi lo stesso questo esperimento mentale. Una mattina aprite un giornale e trovate questo lungo articolo incentrato sull’importanza di ragionare senza lasciarsi guidare da altri. Nel testo si sostiene che questa autonomia dell’intelligenza è purtroppo una rarità. Ragionare è difficile; accettare le informazioni che troviamo in un libro, fare quello che dicono le autorità spirituali o quelle sanitarie è molto più semplice. Ma non è solo questione di pigrizia: se la maggioranza non pensante è tale è anche perché istupidita da quelle autorità che si sono assunte il compito di pensare per tutti. Autorità che hanno tutto l’interesse a esagerare i pericoli ai quali va incontro chi prova a ragionare liberamente. Ragionare per conto proprio, si precisa, non significa violare la legge. Ma la legge può stabilire cosa fare, non cosa pensare: un governo, per non essere autoritario, deve infatti garantire ai propri cittadini la libertà di criticare le leggi.1
Sospetto che un articolo simile verrebbe pubblicato solo perché nessuno rifiuterebbe un testo di Kant. Ma verrebbe criticato perché sfiducia completamente sia le autorità pubbliche sia gli esperti. Insomma, l’invito di Kant a usare la propria intelligenza è diventato il “fai delle ricerche per conto tuo” (do your own research in inglese) preambolo di stramberie antiscientifiche dalla Terra piatta ai vaccini col 5G incorporato. Certo nel 1784 c’era giusto la stampa, come mezzo di comunicazione “di massa” (sarebbe più onesto dire “di una élite culturale) e leggendo un paio di libri ti potevi mettere alla pari con la conoscenza scientifica di punta – ma fa impressione lo stesso.
Sono convinto che dovremmo ragionarci bene, su questa cosa che uno dei testi della storia del Settecento oggi sarebbe guardato con sospetto.
Ancora complotti. E un po’ di malattie infettive
La conoscete la storia della “Norimberga antivaccinista”? Su Facta c’è una ricostruzione che ho trovato molto interessante. Si parla certo di quelli convinti che per pandemia e vaccini ci voglia un processo come quello per i crimini nazisti – e chi si è messo a organizzare un simile processo-farsa avrebbe truffato un po’ di persone, verrebbe quasi da chiedersi come mai –, ma anche di commissioni di inchiesta sull’accaduto. Che sono convinto sarebbero utili se fatte con l’idea di capire e di prepararci meglio a situazioni simili in futuro, non a trovare colpevoli.2 Se no tanto vale tenerci le ricostruzioni di chi era al governo.
Segnalo a proposito che sono aperte le iscrizioni all’edizione 2023 del Corso per indagatori di misteri del CICAP: io l’ho fatto qualche anno fa ed è molto utile per capire come affrontare (anche) i complottismi con il piede giusto. Inoltre ci si diverte molto.
Già che si è parlato di pandemia: se vi state chiedendo cosa è cambiato con la variante Omicron, l’OMS ha fatto il punto della situazione a un anno dalla sua comparsa. In breve: pur essendo molto contagiosa le cose vanno relativamente meglio grazie ai vaccini, all’immunità naturale e al fatto che il virus, per essere più contagioso, è meno “cattivo”; ma il virus continua a mutare, anche se per ora abbiamo avuto solo “sotto-varianti”.
Se siete stufi di parlare di Covid, c’è la storia della poliomielite raccontata in un’intervista da Agnese Collino.
Chiudo questa sezione con un complotto scientifico: una ricerca scientifica sull’estinzione dei dinosauri abborracciata in fretta e furia per riuscire a pubblicarla prima di chi stava facendo le cose per bene.
Twitter, robot da prendere a calci, il senso del carcere
Che cosa ne sarà di Twitter, e in generale dei social media? Gabriele Balbi dice un po’ di cose interessanti in questa intervista.
ZeroCalcare racconta quanto è difficile e quanto è importante parlare di carcere.
Una interessante puntata radiofonica del Giardino di Albert sulle disuguaglianze sociali e su come intreccino la biologia in maniera contraria a quel che ci si potrebbe aspettare: non sono i geneticamente svantaggiati a non avere successo nella società, ma chi parte socialmente sfavorito a ritrovarsi con una biologia peggiore.
Infine, un vecchio racconto di fantascienza che racconta del nostro rapporto con la tecnologia e le emozioni.
Questa edizione della newsletter finisce qui; se vi è piaciuta potete consigliarla o condividerla con altre persone…
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Ci leggiamo tra sette giorni.
In questo riassunto ho omesso la stucchevole glorificazione di Federico II di Prussia e anche il fatto che al centro delle riflessioni di Kant c’era soprattutto la libertà religiosa. Ma l’esempio delle cure mediche è autentico: “Se io ho un libro che pensa per me, se ho un direttore spirituale che ha coscienza per me, se ho un medico che decide per me sul regime che mi conviene ecc., io non ho più bisogno di darmi pensiero di me”.
Ne avevo accennato qualche settimana fa a proposito della “amnistia pandemica”.