> ma vorrei anche una moratoria sull’intelligenza umana finché non capiamo come fare in modo che affronti i problemi per tempo, senza aspettare che effetti ampiamente prevedibili si materializzino.
Mi hai strappato un sorriso, per quanto amaro!
C'è una bella analisi sul perché trascuriamo i rischi esistenziali fatta da Toby Ord in "The Precipice" (libro consigliatissimo!): pare che ci siano forti ragioni economiche, politiche e psicologiche che remano contro l'affrontare questi problemi per tempo. In breve:
- La riduzione del rischio esistenziale è un bene pubblico (quindi trascurato dal mercato), globale (quindi trascurato dagli stati), e intergenerazionale (quindi trascurato da istituzioni internazionali).
- Gli incentivi politici focalizzano l'attenzione dei governi al breve periodo.
- Due bias cognitivi (euristica della disponibilità e insensibilità alla portata) ci fanno sottovalutare la probabilità e la gravità delle catastrofi esistenziali.
> ma vorrei anche una moratoria sull’intelligenza umana finché non capiamo come fare in modo che affronti i problemi per tempo, senza aspettare che effetti ampiamente prevedibili si materializzino.
Mi hai strappato un sorriso, per quanto amaro!
C'è una bella analisi sul perché trascuriamo i rischi esistenziali fatta da Toby Ord in "The Precipice" (libro consigliatissimo!): pare che ci siano forti ragioni economiche, politiche e psicologiche che remano contro l'affrontare questi problemi per tempo. In breve:
- La riduzione del rischio esistenziale è un bene pubblico (quindi trascurato dal mercato), globale (quindi trascurato dagli stati), e intergenerazionale (quindi trascurato da istituzioni internazionali).
- Gli incentivi politici focalizzano l'attenzione dei governi al breve periodo.
- Due bias cognitivi (euristica della disponibilità e insensibilità alla portata) ci fanno sottovalutare la probabilità e la gravità delle catastrofi esistenziali.
Quindi sì, non una passeggiata.