Ciao!
In questa edizione della newsletter parliamo di una lunga nuotata di fine ottobre, di backfire effect, di insetti, elezioni e di amnistia pandemica.
Ma prima una foto, scattata qualche giorno fa in Liguria.
Iniziamo proprio da qui, dal lungo fine settimana che ho trascorso nella Riviera di Levante.1 Andarci tra fine ottobre e inizio novembre è quasi una tradizione – in genere associata a una visita al Festival della scienza di Genova che però quest’anno ho saltato – e di giornate calde ne ho incontrate. Ma non mi era mai capitato di riuscire a farmi una nuotata di una ventina di minuti e asciugarmi al sole senza sentire freddo.
Tutta colpa del riscaldamento globale? Non credo sia il caso di affermarlo. Un po’ perché non è stato affatto sgradevole, stare in spiaggia per cui se devo dare la colpa di qualcosa al riscaldamento globale, dovrei prima indicare delle cose negative come gli effetti sulle specie che vivono in mare (). Il Secolo XIX ha pubblicato un articolo sul tema (dietro paywall), mettendoci dentro anche i problemi per gli allevamenti di cozze evidentemente perché a citare specie non utili per l’uomo nessuno si spaventa.
Ma poi che tipo di connessione c’è, tra il caldo anomalo degli scorsi giorni e il riscaldamento globale? E il calo delle temperatura che si è registrato adesso come lo dobbiamo interpretare? Attribuire al cambiamento climatico qualunque evento metereologico può essere controproducente perché parliamo di fenomeni complessi e banalizzare la complessità può portare a fraintendimenti. Certo, anche mettersi a dire “è complicato dobbiamo studiare meglio quanto accaduto” può portare a fraintendimenti tipo “ecco vedi che gli scienziati non sanno nulla adesso vado col suv a comprarmi le fragole coltivate in Cile e poi butto per strada la confezione di plastica”. E quindi che si fa? Come prima cosa direi di concentrarsi su eventi un po’ più lunghi di una singola giornata calda: le anomalie nelle temperatura del mare – che ci mette un po’ a riscaldarsi, soprattutto in profondità – vanno ad esempio molto bene. Poi ricordare che situazioni anomale ci sono sempre state ma col riscaldamento globale sono più frequenti. Per avere un’idea di quel che accade possiamo pensare alla sabbia che cade da un secchiello:2 il grosso si deposita sotto e qualche granello cade lontano ai lati; col riscaldamento globale questi granelli solitari sono un po’ meno solitari e anche la montagnetta di sabbia è un po’ più spostata verso il caldo.
Storie di ordinaria polarizzazione
Non dico che sia la causa di tutti i mali, però certamente non aiuta: mi riferisco alla polarizzazione, al fare di qualsiasi tema una battaglia tra buoni (noi) e cattivi (gli altri), chiudendosi una possibilità di discussione.
E, perdonate lo slogan, senza discussione non c’è democrazia In Brasile quello che dovrebbe essere l’abc della democrazia, l’avvicendamento tra due governi, assume contorni preoccupanti, come racconta il Post:
In settantacinque città del Brasile, fra cui tutte le ventisette capitali statali, militanti di estrema destra ed elettori di Bolsonaro sono scesi in piazza, spesso in prossimità delle basi militari, per denunciare brogli non confermati ufficialmente nelle elezioni (vinte da Lula con il 50,9 per cento dei voti contro il 49,1 di Bolsonaro) e in varie occasioni per richiedere l’intervento dell’esercito. Allo stesso tempo molti camionisti hanno organizzato blocchi della circolazione su strade e autostrade, soprattutto nelle regioni del Sud del paese, provocando lunghe code e rendendo impossibili in alcuni casi i rifornimenti di cibo e benzina.
E tra qualche giorno vedremo quel che accadrà negli Stati Uniti con le elezioni di medio termine: Martino Mazzonis su Valigia blu le racconta dal punto di vista politico, mentre sul New York Times se ne parla guardando alla disinformazione e alla sfiducia nei mezzi di informazioni.
Ma la polarizzazione non riguarda solo le elezioni. Prendiamo quel che è successo con la Barilla: un video divulgativo parla degli insetti come possibile fonte di proteine e scoppia un casino costruito sul nulla. Da confrontare con quel che, sul mangiare insetti, si poteva tranquillamente raccontare nel 2015, in un interessante articolo di Beatrice Mautino.
Chiudo con due articoli del blog sempre a tema polarizzazione. Il primo riguarda il cosiddetto backfire effect, il “ritorno di fiamma” che rafforzerebbe le opinioni di una persona quando le si fa notare un errore – l’effetto c’è ma non è poi così frequente. Il secondo riguarda invece la proposta di una amnistia pandemica per andare oltre le divisioni che ci sono state durante la fase acuta della pandemia.
Questa edizione della newsletter finisce qui; se vi è piaciuta potete consigliarla o condividerla con altre persone…
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Ci leggiamo tra sette giorni.
Fine settimana durante il quale ho letto poco, per cui rispetto al solito c’è qualche segnalazione in meno. Capita.
Sì, al mare ho giocato con la sabbia ma avevo la scusa di dover giocare con i figli piccoli.