Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la mia newsletter di inizio settimana, in cui segnalo alcune storie interessanti per alleviare l’inevitabile tedio del lunedì mattina.
Ma come sempre, prima di iniziare, una foto:
Una questione di consenso
Convergence and consensus di H. Holden Thorp, Science
Come raccontare le conoscenze scientifiche acquisite, quelle su cui non ci son dubbi sensati? Di solito si dice che sull’origine umana del riscaldamento globale o sul fatto che i vaccini non causano l’autismo c’è il consenso della comunità scientifica, ma secondo il caporedattore1 di Science dovremmo parlare di “prove convergenti” (convergent evidence): non siamo di fronte a persone che, come i tifosi della stessa squadra, la pensano allo stesso modo, ma di risultati indipendenti che puntano nella stessa direzione.
L’idea di questa convergenza non è nuova, anzi, ma dedicarvi un editoriale di Science potrebbe cambiare qualcosa a livello di comunicazione della scienza. Non sono sicuro che cambierebbe qualcosa sullo scetticismo estremo con cui si guarda al riscaldamento globale o alla sicurezza dei vaccini, ma questo è un altro discorso.
Difesa psicopatica
A Defense Against Gaslighting Sociopaths di Arthur C. Brooks, The Atlantic
Non conoscevo il termine DARVO, prima di leggere questo articolo. L’acronimo sta per “Deny, Attack, Reverse Victim and Offender” ed è la strategia con cui le persone manipolatrici evitano di affrontare i propri errori: negando l’accaduto, contrattaccando e invertendo i ruoli vittima-autore, generando confusione e autocolpevolizzazione. Come tecnica funziona, visto che sfrutta due caratteristiche decisamente desiderabili, ovvero la sanità emotiva e la capacità di autocritica.
Traduco così “editor-in-chief”, anche se forse sarebbe meglio "direttore”.