Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la 33ª edizione della mia newsletter. Oggi parliamo di soldi, di fiducia dei vaccini, di parole e del tempo della crisi climatica.
Ma prima una foto:
È la Tête carrée di Sacha Sosno, Francis Chapus e Yves Bayard a Nizza.
Parliamo di soldi
L’economia non rientra fra le mie competenze: ho letto un po’ di cose, e ovviamente mi ritrovo a prendere decisioni economiche grandi e piccole, ma non mi sento un esperto.
Eppure ecco un’edizione della newsletter in cui si parla soprattutto di soldi. Ma, tranquilli, senza sofisticate analisi economiche, bensì raccontando tre piccole cose che sono avvenute negli ultimi giorni.
La prima è che nei giorni scorsi ho incontrato i responsabili di un sito di notizie (non dico altro per non fare pubblicità, né negativa né positiva). Si tratta – riporto quanto detto da uno dei fondatori – di una giovane realtà, in crescita, con grandi potenzialità. E che al momento può permettersi di offrire ai collaboratori solo un’esperienza professionale arricchente e il fatto di pubblicare su un sito che sarà sempre più conosciuto. Riassunto con parole mie: hanno grandi ambizioni ma pagano in visibilità.
Ora, io faccio un sacco di cose gratuitamente:1 le faccio per piacere, per volontariato, per amicizia, perché le considero un servizio alla comunità. Alcune di queste attività gratuite le svolgo con altre persone che condividono le stesse idee.
Ma qui non abbiamo un gruppo di appassionati di nematodi che vuole condividere con il mondo il proprio interesse per questo ricco phylum e cerca altre persone desiderose di superare i pregiudizi verso i “vermi piatti”. Quello che ho sentito presentare è un progetto editoriale commerciale. E un progetto editoriale simile – e direi qualsiasi attività commerciale – non può basarsi, neppure nelle fasi iniziali, sul lavoro non pagato.
Come si sia arrivati, soprattutto ma non solo per il lavoro intellettuale, a confondere le due cose, è per me un mistero.
Chissà, magari quel sito di notizie diventerà davvero popolare ed economicamente redditizio – nel caso, spero che i creatori un po’ si vergogneranno, di come il tutto è iniziato.
Passiamo al secondo evento di questi giorni: un video su YouTube. O meglio: non il video che avevo in mente di guardare, ma la pubblicità che Google ha deciso di piazzare all’inizio. E che mi proponeva di guadagnare mille dollari al giorno grazie a una specie di algoritmo sui cambi di valuta.
Che sia una truffa è chiaro non solo dall’offerta assolutamente irrealistica – avessero proposto di arrotondare lo stipendio con qualche centinaio di dollari o euro al mese sarebbe stato più credibile –, ma anche dalla fattura del video.
Immagini stereotipate di ricchezza e, come voce fuori campo, un sintetizzatore vocale monocorde che oltretutto si incarta sul separatore delle migliaia prospettando un guadagno medio di “due virgola centonovantotto” invece di “duemilacentonovantotto”.
Ora, il mio primo pensiero è stato “l’algoritmo si è incantato, una simile truffa non è certo pensata per uno come me”. Un’offerta più realistica, e presentata meglio, avrebbe magari potuto tentarmi.
Eppure mi è venuto il dubbio che l’algoritmo sia nel giusto. E che l’obiettivo del video non sia fregarmi, ma farmi credere di poter fregare il truffatore: immaginando che alla base ci sia una sorta di Schema Ponzi, i primi pagamenti arriveranno regolari e a quel punto basterebbe ritirarsi per aver guadagnato qualcosa, non i mille dollari al giorno ma anche solo un centinaio di dollari in tutto…
È quel che fanno con il gioco delle tre carte, quando vedi un tizio vincere facilmente e pensi di potertene approfittare, senza capire che quel tizio in realtà è un complice.
Certo, c’è anche la possibilità che ormai la pubblicità su YouTube costi talmente poco che convenga sparare nel mucchio. Oppure che queste pubblicità così insulse siano propinate da YouTube stessa per convincere le persone ad abbonarsi evitando la pubblicità…2
Terza e ultima cosa di soldi: ho attivato la possibilità di abbonarsi a pagamento a questa newsletter, togliendo il link alle donazioni.3 Chiarisco: questa newsletter rimane completamente gratuita e non ho intenzione di prevedere contenuti "premium" aggiuntivi a pagamento; è semplicemente una possibilità in più per chi volesse sostenere questa mia iniziativa – non mi aspetto di guadagnare migliaia di dollari al giorni, a dire il vero neanche una decina all'anno.
E adesso qualcosa di completamente diverso
Purtroppo in giro si trova molto giornalismo di scarsa, se non infima, qualità. Ed è un dispiacere. Ma quello che a me fa rabbia è un articolo buono, o almeno discreto, con un titolo fuorviante o proprio sbagliato – dovuto magari al fatto che chi si è occupato del titolo ha letto superficialmente il testo. Ecco, in questi casi un’intelligenza artificiale potrebbe fare di meglio come ha mostrato Paolo Attivissimo.
Nei giorni scorsi l’UNICEF ha pubblicato un rapporto sulla condizione dell'infanzia nel mondo, concentrandosi sui vaccini. Il quadro complessivo non è particolarmente roseo, ma non ho avuto il tempo di leggerlo nei dettagli. Magari ne riparleremo in una prossima edizione, intanto ecco un grafico preso dal documento. Mostra come è cambiata la fiducia nei vaccini con la pandemia: la colonna di sinistra, quella con la percentuale, mostra l’attuale percentuale di persone che considera i vaccini pediatrici importanti; le barre a destra quanto questo valore sia cambiato con la pandemia. E come si vede la fiducia è calata, in alcuni casi crollata, nella maggior parte dei Paesi.
Due riflessioni veloci: dubito sia tutta colpa dei complottisti e se volessi cercare un colpevole, guarderei innanzitutto alla cattiva comunicazione che c’è stata; in ogni caso credo che la ricerca di un colpevole sia meno interessante e meno urgente della ricerca di una soluzione.
Parole, parole, parole
Un paio di cose sulle parole.4
La prima è il podcast di Vera Gheno Amare parole. Ogni settimana una decina di minuti per riflettere su qualche scelta linguistica particolare.
Vera Gheno è una sociolinguista che stimo molto e trovo un peccato che le polemiche sullo schwa oscurino le altre cose interessanti che scrive e dice. Io ho adorato il suo Potere alle parole e trovo molto interessante il suo podcast. Consiglio di partire dall’ultima puntata che ben mostra il ruolo che le parole possono avere nel modellare il nostro modo di vedere il mondo: il tema è la madre che ha “abbandonato” oppure “affidato” il proprio figlio.
Su Melting Pot Europa si ragiona invece sulla differenza tra scafisti e trafficanti. E su come – ma non è esattamente una sorpresa – la confusione tra i due termini abbia motivazioni politiche.
Il libro della settimana
È uno dei temi trasversali di questa newsletter: la difficoltà di raccontare la crisi climatica, tra effetti complessi e non direttamente riconducibili a una causa specifica, fenomeni globale difficili da immaginare, tempi incredibilmente lunghi.
Mi pare giusto riportare esempi virtuosi come quello di Andri Magnason:
Il tempo e l’acqua intreccia la storia di un ghiacciaio, l’Okjökull, con quella della famiglia di Magnason aiutandoci a mettere in relazione i tempi del clima con quelli dell’uomo. E poi è scritto molto bene. Riporto un breve passaggio per gustare lo stile di Magnason:
Ero appena rientrato nella stanza d’albergo quando squillò il telefono: una donna di nome Halldóra disse che voleva farmi una proposta un po’ particolare. Mi interessava intervistare il dalai-lama?
Rimasi stupefatto.
«Il dalai-lama?»
«Sì, verrà in Islanda nel giugno dell’anno prossimo a parlare di questioni ambientali.»
Non sapevo niente di una visita del dalai-lama in Islanda. Convinto che fosse uno scherzo risposi:
«Sì, fantastico. Però io sono cristiano e devo prima telefonare al papa per chiedere l’autorizzazione.»
«D’accordo, allora va bene se richiamo domani?»
«Sì, tanto prima di sera lo avrò sentito.»
Questa edizione della newsletter finisce qui; se vi è piaciuta potete consigliarla o condividerla con altre persone…
Ci leggiamo tra sette giorni.
Questa newsletter ne è un esempio.
Quest’ultima ipotesi è al limite del complottismo. E ricorda un geniale fumetto di SMBC.
Il servizio rimane comunque attivo: www.buymeacoffee.com/ivosilvestro.
Appena comprato il tempo e l'acqua, ma non su Amazon, su bookrepublic. Questa cosa di mettere tutti il link ad Amazon... Magari è meglio il link al sito dell'editore, no? Detto con affetto da uno che ti segue da tempo un po' ovunque 😊