Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la 24ª edizione della mia newsletter. Oggi parliamo degli effetti deleteri dell’alcol sulla comunicazione scientifica, del tempo lunare e delle origini del Covid.
Ma prima una foto – un reperto che risale al lontano luglio 2006, scattata in un bar che sembra essere uscito da un racconto di Stefano Benni:
L’alcol fa male. E quindi?
Curioso come la parola alcol arrivi dall’arabo – dove però al-kuhl designava una cosa molto diversa dagli alcoli della chimica moderna: la polvere di solfuro di antimonio o di piombo, usata come colorante. Di mezzo, stando a quanto riporta la Treccani, ci sono gli alchimisti: il termine ha iniziato a indicare qualsiasi cosa ridotta in polvere e poi la parte essenziale di varie sostanze, incluso il vino la cui essenza è, appunto, l’alcol etilico.
Mi piace questa storia non solo perché è curiosa, ma anche perché mostra quanto sia antico e intricato il nostro rapporto con l’alcol e più in generale con le sostanze psicoattive. Insomma, il vino non è semplicemente una bevanda che contiene alcol e sarebbe un errore ignorare tutta la dimensione sociale e culturale che c’è dietro. Come sarebbe un errore pensare che quella dimensione sociale e culturale possa annullare il fatto che l’alcol fa male. Certo, dipende dalla quantità: tre-quattro bicchieri di un superalcolico ogni sera sono molto peggio di un bicchiere di vino il sabato a cena, ma non c’è una “dose sicura” che azzera il rischio e questo è bene saperlo – poi ognuno sceglie cosa fare.
Ma queste ultime cose, al contrario dell’etimologia di alcol, sono banalità. O almeno dovrebbero esserle perché nelle ultime settimane si è consumata una polemica che ha dell’incredibile. La ricostruisce Fabio Turone intervistato da Lorenzo Montali per Query: In vino veritas? Limiti e guai della comunicazione scientifica sui media.
Due passaggi notevoli – ma consiglio vivamente di leggere tutto l’articolo:
Questa vicenda recente legata al vino secondo me è ancor più scoraggiante, perché le conoscenze che abbiamo sugli effetti negativi per la salute dell’assunzione di alcolici sono molto più consolidate rispetto a quelle sul Covid-19, e perché il presunto ‘battibecco’ tra Viola e Bassetti non c’è nemmeno mai stato: è stato creato ad arte, andando a pescare una frase scritta da Bassetti su un social network e presentandola come ‘replica’
|…] Negli ultimi decenni sono uscite e sono state ampiamente descritte sui media ricerche che ipotizzavano, per esempio, effetti benefici sulla salute cardiovascolare legati al consumo di vino rosso e formaggi, ovvero il cosiddetto “paradosso francese”. Più tardi si è capito che c’erano altre spiegazioni molto più plausibili rispetto al consumo di vino e formaggi per comprendere il dato sulla bassa mortalità cardiovascolare in Francia, ma intanto quell’idea aveva messo radici.
Si parla anche della presunta ricerca secondo cui chi beve ha il cervello piccolo (in breve: è una fesseria) ma il “take home message” di tutta la storia è che l’alcol nuoce alla salute ma i danni maggiori li fa la cattiva comunicazione (della scienza, ma non solo).
Le origini del Covid
A proposito di “cattiva comunicazione”: si sono ulteriormente ridotte le probabilità di avere una risposta certa sulle origini di SARS-CoV-2. L’OMS ha infatti abbandonato la seconda fase dell’inchiesta sull’origine del coronavirus.
I motivi, come scrive Nature, sono diversi e se certo la scarsa collaborazione delle autorità cinesi non aiuta, ma un ruolo l’ha avuto anche tutta la disinformazione sul virus sintetizzato in laboratorio e la politicizzazione del tema. “The politics across the world of this really hampered progress on understanding the origins” ha dichiarato l’epidemiologa dell’OMS Maria Van Kerkhove.
Ancora su ChatGPT
Conoscete l’Hype Cycle di Gartner? In sostanza è questo:
In pratica ogni tecnologia incontrerebbe una fase iniziale di aspettative esagerate alla quale seguirebbe la “fossa della disillusione” per concludersi con una tecnologia matura e affidabile.
A che punto siamo con ChatGPT o, come le chiamo con scarsa enfasi, “le intelligenze artificiali che scrivono cose”? Io sospetto che ci troviamo poco dopo il picco delle aspettative esagerate. Il che significa che prevedo grosse delusioni, nell’immediato futuro.
In attesa di vedere se avrò ragione, segnalo un pezzo pubblicato da LeScienze e un’intervista ad Andrea Rizzoli, direttore dell’Istituto dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale, su Teleticino.
Varie ed eventuali
Che ore sono sulla Luna? La domanda è semplice, la risposta abbastanza complicata: c’è il problema di quale fuso orario vogliamo usare, senza dimenticare che il tempo lassù scorre più lentamente (colpa della relatività generale).
La storia della prima cabina telefonica in Italia, raccontata da Gabriele Balbi.
Cosa hanno in comune i libri Adelphi e l’Anticristo?
Infine, un TED Talk un po’ diverso dal solito:
Questa edizione della newsletter finisce qui; se vi è piaciuta potete consigliarla o condividerla con altre persone…
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Ci leggiamo tra sette giorni.