Benvenuto!
questo è la prima edizione della mia newsletter – di fatto è un test che sto scrivendo per me stesso e per chi in futuro consulterà gli archivi qui su Substack.
Inizio leggero, quindi, ricuperando anche un po’ di cose uscite tempo fa.
Ma prima, un’immagine che ci sta sempre bene: un airone cenerino (almeno credo) fotografato alla fine di giugno sul Lago di Lugano, alla foce del Vedeggio.
Cose che ho scritto sul blog
Questa settimana ho scritto due articoli “importanti”, più varia roba più breve che non sto a riprendere qui.
Il primo è una riflessione sulla comunicazione della scienza: nulla di particolarmente nuovo, ma mi sono chiesto quanta attenzione si dovrebbe prestare ai frame dei cospirazionisti.
E poi ho scritto una recensione del libro La natura è più grande di noi di Telmo Pievani (mi è piaciuto, ma avrei preferito un vero e proprio saggio, non una raccolta di articoli).
Adesso sto scrivendo una cosa sulle prossime elezioni italiane: una “modesta proposta” (un po’ come quella di Swift) di lasciar perdere i politici e votare per un’intelligenza artificiale. Ma ne riparleremo.
Cose che ho scritto altrove
Il Locarno Film Festival si è tenuto il mese scorso, ma questa newsletter ancora non esisteva per cui segnalo adesso le cose che ho scritto.
Inizio da una intervista sul tema dell’attenzione: Rafael Dernbach, postdoc all’USI (l’Università della Svizzera italiana dove lavoro) ha organizzato una conferenza di ventiquattro ore (!) su questo tema.
Altra intervista, quella al regista Trevor Anderson che a Locarno ha presentato un film che mi è piaciuto molto: una commedia adolescenziale ambientata negli anni Ottanta in cui il personaggio principale, Robin, non ha una precisa identità di genere. Ovviamente è stata dura scriverne in italiano, come ho raccontato sul blog.
Al Festival ho anche visto Candy Land di John Swab, ambientato in un’area di sosta per camion dove alcune ragazze e ragazzi si prostituiscono. Un film che, quanto a sesso e violenza, non risparmia niente allo spettatore, spesso unendo le due (non c’è momento migliore dell’orgasmo, per uccidere qualcuno).
Segnalo infine un’intervista a due professoresse dell’USI, Sara Greco e Annamaria Astrologo, sul tema del dialogo e della riparazione. L’occasione è stata un corso tenuto ad alcuni carcerati in vista del loro reinserimento nella società.
Cose da leggere
David Chalmers è “il filosofo degli zombi” – persone assolutamente normali ma prive di coscienza, un esperimento mentale che dovrebbe dimostrare chissà cosa sulla filosofia della mente –, ma in questo articolo pubblicato da Linkiesta (immagino tradotto da qualche altra testata) affronta un tema meno esotico: le cose che accadono online sono reali?
Spoiler: sì, e dovremmo smetterla di parlare di “mondo reale” per riferirci alla realtà fisica.
Parliamo di auto elettriche: tutti a preoccuparsi della rete elettrica e della produzione di batterie, ma se la mobilità privata abbandonasse davvero in tempi rapidi la benzina, avremmo un problema di approvigionamento di zolfo. L’80% dello zolfo in commercio proviene dalla raffinazione del petrolio per produrre carburante e serve per tante cose come i fertilizzanti, scrivono (in inglese) Mark Maslin e Simon Day su The Conversation.
Forse avete sentito dell’insegnante irlandese arrestato perché si sarebbe rifiutato di usare il pronome neutro “singular they”. Ecco, non è andata proprio così, come ha spiegato su Twitter Licia Corbolante.
Per questa settimana è tutto. Alla prossima.