Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la mia newsletter di inizio settimana, in cui segnalo alcune storie interessanti per alleviare l’inevitabile tedio del lunedì mattina.
Ma come sempre, prima di iniziare, una foto: un divieto d’altri tempi (ho dovuto cercare online per scoprire che “abbeverata” si riferisce agli animali).
Parlare di salute mentale
More than half of top 100 mental health TikToks contain misinformation, study finds di Rachel Hall e Rachel Keenan, The Guardian
Ho l’impressione che le giovani generazioni – per intenderci: grosso modo chi ha meno di trent’anni – abbiano meno pregiudizi e una maggiore attenzione nei confronti della salute mentale. Il che è un’ottima notizia, non fosse che questa maggiore attenzione si concretizza in consigli e raccomandazioni insensate se non pericolose. Non è un fenomeno che riguarda solo la salute mentale o solo TikTok, ma è impressionante vedere che, prendendo i contenuti più popolari sul tema, oltre la metà è inaffidabile. Si sorride di fronte al “per ridurre l’ansia mangia un’arancia sotto la doccia” – è un’azione talmente surreale e dadaista che qualche effetto potrebbe anche averlo e alla peggio vabbè, hai mangiato un’arancia facendo la doccia –, ma qundo uno psichiatra ed ex ministro della sanità ti dice che molti di quei video patologizzano normali reazioni psicologiche, ecco inizio a preoccuparmi.
Su questo forse Trump non ha tutti i torti
Gabbard considering ways to revamp Trump's intelligence briefing di Courtney Kube, Carol E. Lee, Gordon Lubold, Dan De Luce e Elyse Perlmutter-Gumbiner, NBC
Potremmo liquidare la cosa come “la Cia deve fare un video con le bombe che esplodono se no Trump non capisce” e bisogna lodare la NBC per aver resistito alla tentazione. Il tema, infatti, non solo è importante – parliamo del President’s Daily Brief, il rapporto quotidiano preparato dai servizi di intelligence per aggiornare il presidente USA su quel che accade –, ma è anche meno banale di quel che possa sembrare. Trump non legge questi President’s Daily Brief: un po’ perché si fida poco dei servizi segreti, un po’ perché sono appunto documenti scritti e lui è abituato a consumare le notizie in altro modo. Si sta quindi studiando come renderli più “appetibili” e una delle possibilità e trasformarli in servizi in stile Fox News.
Ripeto: possiamo sorridere. Oppure renderci conto che non tutti apprendiamo allo stesso modo e non c’è nulla di male nel cercare la forma a noi più congeniale, soprattutto se parliamo di informazioni che vengono appositamente preparate per noi come è il caso del President’s Daily Brief. Fosse al suo posto, ad esempio, chiederei un podcast di una quindicina di minuti che ascolterei preparando la colazione (ok, fossi il Presidente degli Stati Uniti probabilmente non dovrei preparare la colazione per me e il resto della famiglia, ma ci siamo capiti).