Ciao,
sono Ivo Silvestro e questa è la mia newsletter di inizio settimana, in cui segnalo alcune storie interessanti per alleviare l’inevitabile tedio del lunedì mattina.
Ma come sempre, prima di iniziare, una foto: l’interno di un centro commerciale visto dal basso
Un bad trip con un lieto fine (più o meno)
Party drug MDMA may have protected survivors of Nova attack from trauma, study suggests di Lucy Williamson, BBC
Di studi sugli effetti terapeutici dell’extasy (il cui nome più preciso sarebbe MDMA) ce ne sono pochi, anche a causa dei pregiudizi verso le sostanze psicoattive (rimando qui a due bei libri: il primo del quale avevo già parlato, è Love Drugs. The Chemical Future of Relationships di Brian D. Earp e Julian Savulescu; il secondo è LSD di Agnese Codignola). Gli attentati del 7 ottobre 2023 hanno offerto un inaspettato, e tragico, caso clinico: al festival Nova, dove Hamas uccide centinaia di vittime, molte persone erano l'effetto di sostanze psichedeliche e sembra che questo abbia portato a sviluppare una sorta di "protezione psicologica" contro il trauma.
Locale è meglio
Local Newspaper Decline and Political Polarization – Evidence from a Multi-Party Setting di Fabio Ellger, Hanno Hilbig, Sascha Riaz e Philipp Tillmann, British Journal of Political Science
Di solito non segnalo articoli scientifici, visto che si tratta di letture specialistiche; qui faccio un’eccezione perché lo studio è interessante e non ho trovato articoli divulgativi sul tema.
Si parla di polarizzazione politica e di solito si dà la colpa – e non a torto – ai social media. Ma c’è un altro fattore del quale tenere conto e che emerge analizzando cosa è successo in Germania tra il il 1980 al 2009: la progressiva riduzione della stampa locale. Quando una testata locale scompare, il suo posto viene solitamente preso da un media nazionale, e in particolare dal tabloid Bild, noto per il suo approccio sensazionalistico alla politica nazionale. Non so quanto il risultato si possa generalizzare, ma è comunque interessante (e un po’ inquietante).
I dati sono preziosi. Quelli del governo ancora di più
DOGE threat: How government data would give an AI company extraordinary power di Allison Stanger, The Conversation
Quando si tratta di costruire una intelligenza artificiale generativa, la qualità dei dati di partenza è una delle cose che può fare la differenza. E quanto a qualità. i dati in possesso dei governi sono incredibilmente preziosi perché riguardano il comportamento umano reale di praticamente tutta la popolazione per diversi anni. E negli Stati Uniti queti dati sono attualmente nelle mani di un tizio che è anche attivo nel settore dell’intelligenza artificiale: Elon Musk.
Magari è solo una preoccupazione eccessiva, per non dire paranoica. Ma viviamo decisamente in tempi strani.
La discriminazione positiva
L’errore che si fa pensando di non vedere il colore della pelle di Reni Eddo-Lodge, Il Post
È un articolo, o megli un estratto di un libro (questo) di qualche anno fa, di alcuni anni fa. Ma adesso l’idea che la soluzione al razzismo consista nell’essere ciechi al colore della pella è decisamente tornata di moda – almeno a parole, perché quello che vediamo negli Stati è più un “essere ciechi al razzismo”.
Ci sono buoni argomenti contro l’approccio della discriminazione positiva, ma credo che si debba partire per quello che davvero è questa idea: non un modo per capovolgere le proporzioni, creando un mondo tutto nero a scapito dei bianchi, ma puntavano soltanto a rispecchiare meglio la società.
Un software da Oscar
Blender, software libero e gratuito, aiuta a vincere un Oscar di Paolo Attivissimo, Il Disinformatico
Qualche giorno fa ho visto Flow di Gints Zilbalodis, il film d’animazione premiato agli Oscar e mi è piaciuto molto. Quella che segnalo non è una recensione del film – che qui riassumo con due parole: “semplice” e “poetico” –, ma la storia del software, libero e gratuito, utilizzato per realizzarlo.